Note: Un viaggio alle radici del lavoro che corre sui binari del rapporto costante tra manualità e intelletto che oggi sembra essere in crisi. Cosa resta dell’eredità delle regole monastiche, del dinamismo di bottegai e mercanti medievali, dei decenni di lotte e diritti e delle impietose analisi di schiere di economisti “lib lab” che – tra utopia e scienza – hanno osteggiato o esaltato le società dei crescenti consumi? Un percorso nella “fatica” del lavoro, nella sua nobiltà e nei suoi effetti disumani: i maccheroni e i macchinari, il kapitalismo e la mondializzazione, i soldi e la crisi, l’automazione e le paure del futuro. Ma, e questa è la buona notizia, il lavoro “rischia” di non morire: le sfide tecnologiche e di Industria 4.0 confermano la centralità di una risorsa umana equipaggiata con competenze e creatività. |