Note: Tutti vivono in un mondo in cui è reale ciò che vedono, io vivo in un mondo in cui è reale ciò che vorrei non aver visto.
“Non cercano esorcisti nelle inserzioni sul web. Ex leader di una band nu metal, ex cacciatore di guai, ex bandito di frontiera e ora castigaintrusi. Questa è la mia professione: killer di ET. Nei libri di storia che ti rifilano a scuola, sono quello che non viene mai citato; nei racconti notturni davanti a una pinta, sono quello di cui parli introducendo l’argomento col “si dice”; l’esorcista non è quel tipo di vicino che ti aspetti di trovare alla porta accanto ma, se un giorno incroci la mia strada, vuol dire che hai un problema.”
Abigail Rain è un esorcista, membro di una società segreta che gestisce l’equilibrio delle possessioni angeliche e demoniache sulla Terra. Tutto filava liscio, fino al giorno in cui l’amata Jean bussa alla sua porta…
Ispirato alle incredibili vicende personali dell’autore, Abi inventa un nuovo genere in cui slang di strada, poesia, narrativa, cinema e musica danzano sullo sfondo di paesaggi dark e metropolitani, creando un mondo underground, manifesto nichilista di un’epoca allo sbando.
Per scrivere Abi è stato adottato uno stile che incrocia il lirismo del poeta maledetto francese Arthur Rimbaud, il brillante pulp di Chuck Palahniuk e il cyberpunk ruvido di William Gibson. La scrittura ha uno stile forsennato, psichedelico, perfettamente sincronizzato con la musica della colonna sonora per creare scene dal ritmo serrato, crudo, frenetico.
“A volte incastro una stella nella tacca di mira, sognando di centrare pianeti senza vita che le orbitano in attesa di un perché.”
Una storia maledetta tra amori ed esorcismi a ritmo di musica, sbronze, citazioni e risse da pub, lezioni di occultismo e ambienti da evitare, con velenose tracce pulp che zampillano come un vulcano.
“L’oscurità ha smesso di parlarmi così ripiombo, cupo e solitario, in uno stato pieno di voragini.” |