Note: Al di là del personaggio pubblico, non era facile inquadrare Adolf Hitler: formale e affascinante, magnetico ed enigmatico, privato e artista, soldato e stratega, diffidente e vanitoso, autoritario e diabolico. Autodidatta, non aveva titoli di studio, viveva ostinatamente con se stesso fino ad autodefinirsi sonderlig (un originale) o gridare ad alta voce Ich bin ein Kunstle! (Io sono un artista!) tanto da non permetteva a nessuno di rivolgersi con il du (tu), ma solo con il sie (lei). Alla maggioranza dei gerarchi nazisti si rivolgeva chiamandoli per cognome e questi lo salutavano con la formula Mein Führer; i confidenti abituali lo salutavano con il classico Herr Hitler, ma per tutti era il capo (der Chef). Le donne lo ammiravano e desideravano ardentemente di sostenerlo e aiutarlo. Per tutte usava espressioni delicate come Mein Prinzesschen (Mia Principessa), Meine kleirne Goafin (Mia Contessina), Mein Sonnenschein (Mio piccolo raggio di sole) ed usava una Susse stimme (Una voce armoniosa) per catturare le giovani prede. Denominato Wolf (Lupo) per l’aggressività del suo comportamento, sapeva mettere a suo agio l’interlocutore, sapeva farsi amare dai suoi soldati, era gentile con i collaboratori e soprattutto galante con le signore.moglie Eva Braun con il quale si suicidò il 30 aprile 1945. |