Note: Raffaele Amaldi è un tranquillo libraio che un giorno viene accusato di aver commesso un orribile omicidio, consumato nottetempo all’interno dell’abbazia di Valvisciolo, a Sermoneta. Ma il sospettato è unicamente colpevole, a suo dire, di essersi addormentato in macchina – nei pressi della scena del crimine – poco prima che il killer agisse. A prendere le sue difese ci saranno Alfonso Galilei, avvocato appassionato di gialli e di archeologia, e la sua segretaria Agata, introversa ragazza dal passato burrascoso. Nel momento in cui un secondo cadavere viene rinvenuto in un altro luogo sacro, le indagini prendono una piega ancora più inquietante…“Aibofobia” è la paura delle parole palindrome (ed è un palindromo anch’essa). Un titolo che ben rende l’atmosfera e il tema di questo romanzo, sospeso fra esoterismo e psicologia.Consigliato a lettori di thriller e tematiche esoteriche in primis. A chi apprezza i romanzi psicologici, i personaggi tormentati e avventurarsi a esplorare gli angoli più bui della mente umana. A chi ama i film gialli italiani di inizio anni Settanta. A chi vorrebbe che Umberto Eco avesse scritto, prima della sua morte, un romanzo meno razionale / accademico e più fantasioso. A chi legge Dan Brown e qualche volta vorrebbe che i suoi libri presentassero un approccio meno fantasioso / inverosimile e più razionale. |