Note: Gli scritti di Parvus e di Trotsky prodotti nei primi anni del ‘900 - poi confluiti a costituire la «teoria della rivoluzione permanente» - non avevano avuto finora troppa fortuna in Italia. Inutilmente sparsi di qua e di là (cioè in libretti appositi o in appendice a libroni), ne mancava un’edizione unica che li raccogliesse tutti. L’ampio apparato di note consente di districarsi nella vicenda teorica (che è poi una delle vicende teoriche più affascinanti del XX secolo).
Ne I nostri compiti politici Trotsky aveva posto l’azione autonoma delle masse lavoratrici al centro della scena politica russa e l’aveva fatto tenendo d’occhio in modo particolare il proletariato urbano. Nessuno avrebbe potuto immaginare che le pagine ivi dedicate alla lotta di fabbrica e allo sciopero, come strumento principale di lotta, avrebbero anticipato solo di pochi mesi la più grande ondata di lotte operaie che si fosse mai vista fino a quel momento in Europa (con l’eccezione della Comune di Parigi, da considerare, però, sotto altri profili). (dall’Introduzione di Roberto Massari) |