Note: Dalla Prefazione di Franco Pappalardo La Rosa: La poesia di questo All’oscuro dei voyeur di Angela Greco presenta un forte nominalismo in cui i nomina, costantemente esposti allo specchio concavo delle svariate forme dell’ironia, sfocianti, talora, in zone di confine fra l’espressionistico e il surreale, si organizzano a rappresentare un personalissimo microuniverso poetico, nel quale s’attesta la cognizione della solitudine, della distanza interpersonale, dell’inappartenenza, dell’assenza, dell’invano: della prevalenza disperante, insomma, del Nulla che ci attanaglia e ci ottunde. La poesia cerca e rinviene nella parola la coscienza della forma, la sorgente del desiderio e dell’ebbrezza inventiva, in una transizione di senso verso le radicali unità di pensiero e stupore, di testo e immagine, di presenza e confronto tragico con la frontiera dell’assoluto, non trascurando di cercare, comunque, una plausibile via d’uscita dalla insensatezza della realtà e dell’essere. |