Note: L’America latina secondo l’intellettuale pakistano Tariq Ali è l’unica parte del mondo in cui si stiano facendo seri tentativi per uscire dal sistema neoliberista. Quasi a temperare le facili illusioni il leader dei Sem Terra brasiliani J. Pedro Stedile ha detto recentemente che in America latina ci sono effettivamente dei cambiamenti in corso, ma non cosi profondi come si pensa in Europa. Un sano realismo che contribuisce a definire strategie urgenti ed efficaci a partire da una analisi lucida dei fatti.
Questo libro fa seguito a quello pubblicato nel novembre 2006 col titolo America latina: l’arretramento de los de arriba, nel quale venivano analizzate le conseguenze delle politiche neoliberiste imposte dalle istituzioni internazionali e subite docilmente dai governi democratici latinoamericani che negli anni ’90 erano tornati al potere dopo la lunga notte dei molti governi militari o comunque autoritari delle due decadi precedenti. Il risultato di queste politiche è stato l’ulteriore impoverimento di larghi strati della popolazione e l’indebolimento della democrazia rappresentativa con la nascita di nuove forme di aggregazione e di lotta politica dal basso. Oggi, grazie ai movimenti sociali sviluppatisi in grande varietà di forme nelle diverse situazioni e alla crescente attività organizzata dei popoli indigeni, si può confermare quanto allora scritto, e cioè che l’America latina è la parte del mondo dove il tentativo di uscire dalle strutture del capitalismo neoliberista è più consistente. Anche l’andata al potere di presidenti di sinistra non sostenuti da una energica azione dal basso delle forze popolari ha mostrato i suoi limiti. Da qui l’importanza di queste nuove forme di azione politica dei los de abajo, cioè dei movimenti sociali nella loro multiforme espressione e soprattutto dell’emergere storico dei popoli indigeni. |