Note: Dopo più di 100 anni dalla sua prima ed unica edizione, vede la luce questa nuova ristampa di un testo curioso nel suo genere ed al tempo stesso intrigante e suggestivo. Nel 1916, ad un anno dall’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale, la Società Editrice Partenopea diede alle stampe un agile volumetto intitolato Apparizioni di spiriti sui campi di battaglia. L’autore, Francesco Zingaropoli, noto esperto di scienze occulte, scrittore ed ipnotizzatore , era un affermato avvocato del foro napoletano che, nel 1907, si era occupato di tutelare, presso la Pretura di Napoli, i diritti di una blasonata nobildonna allo scioglimento di un contratto di locazione , per una casa che, stando alle di lei affermazioni, risultava essere infestata da occulte e soprannaturali presenze. La Duchessa di Castelpoto, che del menzionato immobile era affittuaria, si rifiutò di corrispondere la pigione alla proprietaria, la baronessa Laura Englen e ciò a cagione delle sconcertanti manifestazioni medianiche, verificatesi all’interno dell’abitazione presa in fitto. In tale frangente Zingaropoli ebbe l’opportunità di coniugare la propria attività professionale con i suoi interessi per l’esoterismo; interessi, questi, che lo spinsero a scrivere numerose monografie e saggi, capaci di spaziare dalla magia allo spiritismo, del quale l’avvocato campano era appassionato assertore e cultore. La sua vasta cultura in tale campo lo condusse inoltre a curare le edizioni italiane di alcune opere internazionali, tra le quali è da ricordare la traduzione dé La scienza dell`Anima del noto spiritista francese Camille Flammarion (1924) . A questa si aggiunse la revisione della ristampa del Dizionario di Scienze Occulte, curata da Adriano Pappalardo nel 1921, ma edita nel 1922 . La stesura dé Apparizioni di Spiriti sui campi di Battaglia, fu probabilmente ispirata non solo da uno peculiare interesse dell’Autore per gli inspiegabili fenomeni di apparizioni di esseri soprannaturali e delle ombre dei defunti in battaglia, ma altresì dalle legittime apprensioni di un padre che aveva i due figli Valentino e Manfredi, impegnati al fronte ed arruolati nell’82o e 81 o reggimento di fanteria. Partita da Roma alla metà di maggio del 1915, la Brigata raggiunse, il 3 giugno, l’Alto Cordevole nel tratto Lorenzei – monte Porè, alle dipendenze della 17a divisione. Il 15 luglio, i due reggimenti attaccano la linea nemica del Setsass – Monte Sief, riuscendo, a costo di gravi perdite, a conquistare e mantenere alcuni elementi di trincea. Il 15 maggio del 1916 ripresero gli sforzi contro la linea Setsass – Sief – selletta del Sasso di Stria, con scarsi risultati; il 21 maggio due battaglioni tentano di passare a viva forza. La trincea nemica della selletta fu conquistata, ma la reazione nemica costrinse i superstiti a ripiegare alle linee di partenza . Il destino dei figli del Zingaropoli è ignoto. Ciò che resta, come scrive Luca Manenti, […] è una sorta di catalogo delle manifestazioni fantasmatiche sui luoghi di battaglia, dall’antichità alla prima guerra mondiale. Affastellando aneddoti simili, suffragati da fonti disparate, il libro si rivelava prezioso per le informazioni che, lette obliquamente, forniva sulla persistenza e il riaffluire in tradizioni distanti di medesimi archetipi culturali. Allucinazioni, abbagli o illusioni che fossero agli occhi dello scettico, per Zingaropoli le comparse spettrali dimostravano, all’opposto, «la cooperazione efficace e diuturna dei morti coi vivi» . A conclusione di tale breve prolusione, desideriamo ringraziare Michele Olzi, Luca Siniscalco e Rossana Alberti per il fondamentale aiuto prestato per il recupero, per altro piuttosto macchinoso e complesso, dell’originale del testo di Zingaropoli, dal quale è tratta la presente ristampa. |