Note: La tragedia Antigone fa parte del ciclo tebano o dei Labdacidi insieme alle seguenti altre tragedie: I sette contro Tebe di Eschilo; Edipo re, Edipo a Colono di Sofocle; Le Supplici, Le Fenicie e Le Baccanti di Euripide. La trama di Antigone è molto semplice e lineare: Sofocle si sofferma su diversi personaggi, li mette a confronto, ne fa scaturire le varie posizioni sentimentali, psicologiche, sociali e affettive e soprattutto incentra il discorso principale sulla dicotomia fra Potere e Pietà, una delle varie effusioni dell’eterno scontro fra Ragione e Sentimento o, se si preferisce, fra Cultura e Natura. Ma, a parte l’insegnamento morale che ne deriva, Antigone ha un particolare fascino estetico, letterario, artistico: ha un registro stilistico molto alto ed è proprio l’andamento maestoso dei versi che ci affascina, ancora oggi, dopo quasi duemilacinquecento anni. L’intento di questo saggio è quello di evidenziare tutti questi passaggi: da quello estetico a quello etico, da quello politico a quello affettivo. Per quanto riguarda la traduzione ho scelto quella del poeta Giovanni Raboni, apparsa nel libretto dell’INDA del 2000, in occasione del XXXVI ciclo di Spettacoli Classici al teatro Greco di Siracusa. Le ragioni di questa scelta saranno meglio contemplate proprio all’inizio (prologo) dell’analisi testuale. |