Note: Siamo in un futuro lontano ma che ripropone dinamiche sociali e riflessioni interiori che caratterizzano il nostro presente e forse proprio la natura fragile ed in costante mutamento dell’umanità stessa, indipendentemente dal periodo storico. Un inizio violento e travolgente catapulta il lettore all’interno di una narrazione che vede i diversi personaggi protagonisti raccontarsi mediante un uso corale dei flussi di coscienza, dei pensieri e dei ricordi che si fondono con le valutazioni della voce narrante onnisciente. I personaggi durante lo svolgersi degli eventi svelano la loro essenza di singoli tasselli di un disegno più grande, come se la voce di ogni storia fosse solo una, rivelata in tutte le sue molteplici tonalità. La vicenda si svolge prevalentemente presso l’Alveare che è il centro della città, un insieme di grattacieli dove risiedono e lavorano Tecnici ed Assoluti, gli unici privilegiati ad avere diritto a certi lussi, come mangiare cibo fresco, in un mondo dove le risorse primarie scarseggiano, oppure godere della compagnia di amanti ufficiali, donne e uomini, chiamati Protetti. La Baraccopoli sottostante che circonda il centro, costituita da migliaia di container che ospitano gli Utili, operai e lavoratori subalterni, e dove circolano gli Incantatori (istrioni costretti ad una vita nomade). Tutt’intorno c’è il deserto in cui si trovano alcune carceri, luogo di reclusione per i condannati a morte (gli Indesiderati), e delle sporadiche Oasi nelle quali sono confinati i Sacri Macellai, l’ultimo baluardo della vita monastica in una società atea, lontani dalla vita mondana, circondati unicamente da un gruppo ristretto di servitori. Intrighi politici, rivelazioni di segreti sconvolgenti (uno in particolare), avventure spaziali e passioni spesso devastanti sono lo scenario perfetto per la maturazione personale di Gabriel, apparentemente un personaggio secondario, che da fedele servitore del Sistema si trasformerà in altro, riscoprendo una parte di sé che aveva represso per tutta la vita e che indica anche una riconciliazione simbolica tra l’uomo e la natura.Siamo in un futuro lontano ma che ripropone dinamiche sociali e riflessioni interiori che caratterizzano il nostro presente e forse proprio la natura fragile ed in costante mutamento dell’umanità stessa, indipendentemente dal periodo storico. Un inizio violento e travolgente catapulta il lettore all’interno di una narrazione che vede i diversi personaggi protagonisti raccontarsi mediante un uso corale dei flussi di coscienza, dei pensieri e dei ricordi che si fondono con le valutazioni della voce narrante onnisciente. I personaggi durante lo svolgersi degli eventi svelano la loro essenza di singoli tasselli di un disegno più grande, come se la voce di ogni storia fosse solo una, rivelata in tutte le sue molteplici tonalità. La vicenda si svolge prevalentemente presso l’Alveare che è il centro della città, un insieme di grattacieli dove risiedono e lavorano Tecnici ed Assoluti, gli unici privilegiati ad avere diritto a certi lussi, come mangiare cibo fresco, in un mondo dove le risorse primarie scarseggiano, oppure godere della compagnia di amanti ufficiali, donne e uomini, chiamati Protetti. La Baraccopoli sottostante che circonda il centro, costituita da migliaia di container che ospitano gli Utili, operai e lavoratori subalterni, e dove circolano gli Incantatori (istrioni costretti ad una vita nomade). Tutt’intorno c’è il deserto in cui si trovano alcune carceri, luogo di reclusione per i condannati a morte (gli Indesiderati), e delle sporadiche Oasi nelle quali sono confinati i Sacri Macellai, l’ultimo baluardo della vita monastica in una società atea, lontani dalla vita mondana, circondati unicamente da un gruppo ristretto di servitori. Intrighi politici, rivelazioni di segreti sconvolgenti (uno in particolare), avventure spaziali e passioni spesso devastanti sono lo scenario perfetto per la maturazione personale di Gabriel, apparentemente un personaggio secondario, che da fedele servitore del Sistema si trasformerà in altro, riscoprendo una parte di sé che aveva represso per tutta la vita e che indica anche una riconciliazione simbolica tra l’uomo e la natura. |