Note: VOL. I: Per la prima volta nel panorama editoriale italiano, la raccolta completa dei racconti di Arthur Machen, ispiratore delle più esimie menti dell’orrore e del gotico quali H.P. Lovecraft, Stephen King e l’acclamato regista Guillermo Del Toro. In questo primo volume, troneggia “Il Grande Dio Pan,” ritenuto da King stesso come il più bel racconto horror in lingua inglese: il folle tentativo del dottor Raymond di penetrare nel regno dello spirito darà esiti inaspettati… e catastrofici; ne “La Luce Interiore” i protagonisti tentano di scoprire il segreto celato dietro a un misterioso caso di sparizione in cui è coinvolta la misteriosa e oscura figura d’un noto medico ormai in decadenza; “La Piramide di Fuoco” permette a due gentiluomini di assistere all’insolita apparizione di figure in selce presso una casa di campagna, mutanti continuamente forma: si tratta forse di messaggi cifrati? Ne “La Mano Rossa” l’omicidio di un famoso chirurgo è attorniato da un’aura macabra e arcaica: l’assassinio è stato compiuto con un’arma preistorica, e l’abbozzo di una mano rossa, presagio di sventura, lo accompagna; “Il Popolo Bianco,” fonte d’ispirazione per “Il Labirinto del Fauno” (Guillermo Del Toro), racconta in forma di falso manoscritto le vicende di una ragazza iniziata a un culto antico e malefico nelle campagne inglesi. Traduzione a cura di Azaria Scavuzzo. VOL. II: Secondo volume dedicato alla raccolta completa dei racconti brevi dell’eclettico Arthur Machen. In queste pagine, l’autore dà prova della sua versatilità, riuscendo a spaziare tra scenari e situazioni tra loro diversi. Si passa, quindi, dalle terribili trincee della Prima guerra mondiale (Gli Arcieri, Il Riposo del Soldato e altri racconti di guerra) alle sponde di un Galles ’santificato’ dal Sacro Graal (Il Grande Ritorno); dalle strade della Londra vittoriana, coi suoi inverni dickensiani e i delitti alla Agatha Christie (Un Nuovo Canto di Natale; Il Mistero di Islington) a boschi detentori di arcani misteri (I Turaniani; La Cerimonia). Altre brevi storie completano questo quadro di serafico misticismo e cruda realtà, vergate dallo scrittore con uno stile inconfondibile, lo stesso che lo ha contraddistinto nel corso del tempo. Traduzione a cura di Azaria Scavuzzo. VOL. III: Continua la raccolta completa dei racconti del poliedrico Arthur Machen. Siamo attorno al 1890: lo scrittore, in questo terzo volume, articola storie di mistero e malintesi (Un Doppio Ritorno, Il Club Perduto), le quali si mescolano a storie di terre leggendarie (L’Isola delle Ombre, Racconti di Barataria) e invenzioni dall’inimitabile, inquietante potenza (L’Organetto). Non mancano, poi, escursioni dallo stile prettamente vittoriano, con la penna dell’autore che sembra farsi foglia ed egli stesso albero nella descrizione di paesaggi naturali e delle stagioni, sia della natura che dell’uomo (Lume di Candela, La Festa del Sidro, Al Ruscello, La Fattoria); è poi la volta di viaggi che paiono quasi visioni metafisiche condite da schemi alchemici (La Ricerca Spagirica di Beroaldo Cosmopolita) e di brevi ma intensi appuntamenti in soffitte stipate di volumi singolari (Il Barbiere e il Curato). È un Machen, quello che traspare da queste pagine, pienamente consapevole delle proprie capacità espressive, che non lascia adito a dubbi sulla riuscita di questi brevi testi: anche se minori, essi non mettono in discussione la forza creativa e poetica dell’autore, in un susseguirsi di scenari che di breve possiedono soltanto la lunghezza in caratteri scritti. Traduzione a cura di Azaria Scavuzzo. |