Note: Deb è una ragazza orthodox, ebrea osservante, che vive a Milano Indossa la parrucca, mangia cibo kosher, rispetta lo Shabbat. Ma non per questo vuole privarsi del diritto a seguire gli studi universitari e a fare carriera. Dietro le quinte della società ebraica orthodox e del mondo accademico in cui Deb Recanati proverà a fare valere i proprio diritti di donna, di madre e di ebrea osservante.. Deb Recanati è pronta a fare di tutto pur di realizzarsi sia come madre che come donna. Si sposa a diciannove anni dopo essere uscita in shidduch per due mesi con il futuro marito. E ha un grande sogno: laurearsi, fare carriera e dimostrare che pur essendo donna, moglie e madre ed ebrea osservante, non c’è nulla di più forte della forza di volontà. La madre, da famiglia orthodox anche lei, una parrucca in testa e una laurea mai messa a frutto, l’avverte: «tenere insieme famiglia e carriera è come se provassi a creare una miscela di acqua e olio. Prima o poi uno dei due sovrasta l’altro». Entrerete dentro alla realtà di una famiglia ebraica che mangia solo cibo kosher, che separa gli alimenti a base di latte da quelli a base di carne, che al tramonto del venerdì spegne cellulari e computer, che non accende la luce ma imposta un timer per lo spegnimento automatico delle luci in casa e per 25 ore alla settimana, durante lo shabbat, si dedica solo agli ospiti, alla famiglia e alla preghiera. Un mondo diverso, quello orthodox, pieno di valori antichi, di principi di vita insormontabili, di regole strane, curiose come la parrucca per le donne e la kippà per gli uomini, la separazione fisica per due settimane al mese di marito e moglie, l’immersione nel mikveh, una piccola piscina che purifica la donna prima di potere tornare a unirsi con il coniuge. Un mondo orthodox, che però forse è più simile al vostro mondo di quello che vi vogliono fare credere. Perché le difficoltà di conciliazione sono uguali per tutti, perché nessuno nasce già capace di cucinare manicaretti, perché i pregiudizi contro le donne con famiglia non cambiano se in testa porti la parrucca o meno, perché le suocere invadenti sono un elemento universale. Un mondo parallelo che si inserisce nel mondo reale, della carriera accademica e della difficoltà per le donne di avanzare allo stesso passo dei colleghi uomini. Riderete, rifletterete, entrerete dentro a una società che da migliaia di anni segue le stesse tradizioni, ma non per questo è pronta a rinunciare a qualcosa.
Letto tutto d’un fiato. L’autrice legge la realtà di tutti i giorni alla luce dell’Ein sof, dell’infinito. Ricco di massime ebraiche, sprona a essere ottimisti, ad amare e scegliere la vita, perché se pensi bene, sarà bene (Francesca) La storia è avvincente e permette di ricevere uno spaccato sulla vita di una donna in carriera, al tempo stesso madre e moglie. Offre una visione interessante e costruttiva della famiglia ebraica (Antonella) Scritto benissimo. Da acquistare assolutamente. Ascolterete l’Infinito (Nadia) L’autrice spiega con semplicità alcuni principi dell’ebraismo: lo shabbat come un’opportunità di chiudere il mondo fuori dalla porta e dedicarsi a preghiera, famiglia e buon cibo senza che squilli il cellulare; la differenza tra carne-morte-latte-vita che non devono mai entrare in contatto; il bagno rituale come possibilità di riscoprire il proprio partner come fosse il primo giorno. Fa entrare anche i non ebrei in contatto con l’ebraismo spiegando che le regole della Torah sono un’opportunità e non una privazione della libertà (Giuseppe) Ottima descrizione della Milano che insegue il successo ma impedisce a una donna intelligente e fuori dagli schemi di avere il giusto riconoscimento(Daniele) L’autrice tratta con passione e intelligenza la causa delle donne che lottano per essere riconosciute per le loro capacità e per il sacrosanto diritto di creare una famiglia, anche numerosa(Federica) |