Note:
Josef Rauch Miller, concittadino di Mozart, creò questo magnifico Tarocco: elegantissimo nei colori, aristocratico nel disegno, rispettoso del simbolismo tradizionale. I Tarocchi “di Besançon” di Josef Rauch Miller cui Mozart giocava a Salisburgo. Opera degna del geniale musicista. 78 carte dei I Tarocchi “di Besançon” di Josef Rauch Miller Libretto (56 pagine illustrate a colori) con spiegazioni storiche di Giordano Berti. Sacchetto dorato L’attribuzione di questo splendido Tarocco a Josef Rauch Miller viene dal British Muséum e si basa sul monogramma 1RM presente sul Trionfo VII e sul 4 di Denari. Di Miller, tuttavia, non si hanno notizie storiche. Non c’è alcun dubbio che il mazzo fu stampato a Salisburgo, come si può leggere sul 2 di Coppe (In Salzburg), e sul 2 di Denari (Feine Drochen Carten Findet man in Salzburg, “Belle carte raffinate si trovano a Salisburgo”). Nella carta dell’Imperatore, in basso a destra, al posto dell’aquila imperiale c’è lo stella dei Principi-Arcivescovi di Salisburgo, la cui autorità era autonoma dallimpero asburgico: un leone rampante accanto a una bandiera a tre campi orizzontali (che sappiamo essere bianca al centro e rossa sopra e sotto). La scritta Privilegium si riferisce, ovviamente, all’autorizzazione a pubblicare il mazzo, ottenuta dopo il controllo delle matrici di stampa da parte dell’ufficio competente. Com’è noto, le autorità del Principato arcivescovile di Salisburgo erano particolarmente attente a reprimere ogni possibile offesa alla religione cattolica, ed è probabilmente per questo motivo che, come già era avvenuto in Alsazia, anche nel territorio di Salisburgo il gioco dei Tarocchi potè diffondersi grazie all’eliminazione di due figure imbarazzanti per la Chiesa cattolica, il Papa e la Papessa, che furono sostituite con Iunon e Iupiter. Un riferimento all’autonomia di Salisburgo si ritrova anche sullo scudo dell’imperatrice; qui, invece dell’aquila imperiale, c’è lo stemma cittadino: una fortezza esagonale di colore rosso sta al centro e sovrasta un grande portale, ai cui lati stanno due torrioni. Ho ipotizzato che quel portale potrebbe simbolizzare la maestosa entrata del tunnel sotto la città vecchia fatto costruire tra il 1764 ed il 1767 dal Principe-Arcivescovo Sigismund Christoph von Schrattenbach. Non mi sarei stupito se le autorità civili avessero voluto ricordare una così grandiosa opera di ingegneria inserendola nello stemma della città. Ma facendo una ricerca accurata ho ritrovato un’insegna araldica di Salisburgo con le tre torri e il grande portale risalente al 1610. Osservando le 78 carte di Miller spicca la fortissima somiglianza con un Tarocco di Besançon stampato a Monaco di Baviera da Andreas Benedictus Gobi verso il 1770. Personalmente ritengo che Miller potrebbe essersi ispirato a Gobi: perciò suggerirei di datare il suo mazzo intorno al 1780. Il disegno è elegante e raffinato, considerando che si tratta di incisioni su legno. I colori, pennellati a mascherina, sia nelle figure sia nelle carte numerali mostrano accesi contrasti. ma sono disposti in maniera armoniosa: rosso carminio, verde acqua, verde muschio, giallo oro, azzurro cielo, blu cobalto, rosa carne. La postura delle Figure di Corte, così come il simbolismo dei Trionfi e la disposizione delle carte numerali sono quello tipici dei Tarocchi francesi della stessa epoca, ma i personaggi sono vestiti alla moda aristocratica tedesca di qualche decennio prima, con grandi parrucche e abiti finemente ricamati. Le didascalie sono in francese ma con qualche variante, anche macroscopica, per esempio La Korok invece di La Force, che potrebbe non essere un errore di trascrizione. Altri dettagli interessanti preferisco lasciarli scoprire ai più attenti osservatori. Anche questo è un gioco. Buon divertimento!
Tarocchi prezzo 63 ¤ isbn 978-88-94975-67-3 |