Note: Nel cinema d’azione, come nelle arti marziali, c’è un prima e un dopo Bruce Lee. Pensate a John Woo, al Neo di Matrix, a Jason Bourne o a un James Bond del terzo millennio: sono ancora tutti nel solco del «Piccolo Drago», delle sue coreografie espressive e trascinanti come una danza. Figlio di un artista dell’Opera cantonese e di una donna eurasiatica, Bruce Lee aveva nei geni sia il senso dello spettacolo che la capacità di pensare fuori dai canoni, oltre la tradizione. Attore bambino, adolescente ribelle, poi mistico, filosofo, ballerino di cha cha cha, inventore del «jeet kune do», coach di campioni dello sport e stelle di Hollywood, da Steve McQueen a Sharon Tate, da Kareem Abdul-Jabbar a Chuck Norris: la sua vita è stata più avventurosa di una sceneggiatura, sospesa tra due culture, segnata prima dalle discriminazioni (a Hong Kong come in America) e poi da un successo irripetibile, fino alla morte improvvisa, ancora velata di mistero. |