Note: Una piazza occupata, una mappa parlante, una rivoluzione che interroga chiunque la attraversi. Un progetto di giustizia sociale e di riconquista dello spazio pubblico, un’idea di città nella città che contagia il mondo intero. Dai primi racconti dei giovani egiziani su Twitter nel 2011 ai reportage sul campo, piazza Tahrir al Cairo come laboratorio di comunità, avanguardia digitale e grande storia d’amore. Una linea temporale che si svolge e riavvolge, un libro che si fa e si disfa per dieci anni, mentre la speranza di cambiamento viene soffocata dal nuovo dittatore. Ma la piazza perduta, narrata in questo saggio lirico con un coro di voci e i frammenti del memoir, non smette di emanare la sua luce, ricordandoci quel che sarebbe potuto accadere o che un giorno accadrà. |