Note: Ogni storia è un viaggio. Come tale, ha sempre un punto di partenza, ma non sempre d’arrivo. È il valzer delle circostanze a deciderlo. Enrico, il giovane protagonista di questo romanzo di Mauro Taucci, lo scopre pagina dopo pagina, nel suo personale itinerario che lo spinge avanti e indietro nel tempo e nella vita della sua famiglia, alla ricerca di quelle risposte sulle quali tutti costruiamo la nostra esistenza, ma che spesso sono così difficili da trovare. Lo fa con lo sguardo che va oltre il finestrino di quel treno. Siamo nel 1960, Enrico sta andando in vacanza nel casale dei nonni in riva al Trasimeno. Quella casa sarà per lui lo scrigno di molte scoperte e prese di coscienza. Il romanzo racconta anche la storia intesa come memoria familiare, di genitori e nonni, nel costante oscillare tra radici da conservare tenacemente e voglia di rompere gli schemi per costruire la propria strada. L’autore riscopre, con la ricchezza e straordinarietà delle situazioni che lo hanno interessato, l’enorme valenza pedagogica di quanto vissuto e l’importanza che questo potrebbe avere anche per gli attuali genitori. |