Note: A Passage to India fu l’ultima opera scritta da Forster. Pubblicato nel 1924 e ispirato da due viaggi compiuti dall’autore in India, il romanzo non ha solo l’obiettivo di esplorare i complessi rapporti tra Oriente e Occidente, ma è anche un’analisi delle possibili convergenze di valori individuali e sociali colti nella prospettiva degli ideali umanistico-liberali. Gli interrogativi che Forster si pone sono gli stessi che avevano occupato le sue opere precedenti, contestualizzati in un diverso scenario: è possibile creare legami tra gli esseri umani? Che cosa accade quando i principi morali su cui si fonda la società sono dislocati in un territorio estraneo? I dilemmi esistenziali possono trovare soluzioni abbracciando la dimensione mistica e spirituale della vita? Dal punto di vista formale, A Passage to India assume un ruolo importante nella letteratura dell’inizio del Novecento come rappresentazione del disagio legato alla forma del romanzo in quanto genere letterario non più adatto a ritrarre la complessità dell’esistenza. Allo stesso tempo, esso delinea la volontà di cercare nuove forme di espressione che si allontanano dal realismo ottocentesco privilegiando i livelli simbolici della coscienza, senza però risolversi nell’astrazione del modernismo. Come leggere “A Passage to India” si propone di fornire una lettura che evidenzi la posizione di Forster in bilico tra sentire tardovittoriano e impulsi antivittoriani, mostrando come, dalla destabilizzazione generata dal conflitto degli opposti, emerga il quadro del rapporto tra individuo e mondo. |