Note: Victor Hugo diceva che “la malinconia è la gioia di essere tristi”: un ossimoro per comunicare la nostalgia, ma, nello stesso tempo, il ricordo di momenti felici vissuti o sognati, “il gusto di cosa passata” (Mattina d’autunno). Chi legge potrebbe incorrere nell’errore di scambiare per solitudine la perdita, ma la memoria ha curato le ferite dell’anima con animate presenze, una melodia sul pentagramma, il gracidio di una rana, una nave che si avvicina a terre desolate, “The Waste Land”, un panteismo che spera di trasformare la solitudine in quella divina indifferenza suggerita da Montale. Dalla prefazione di Silvana Sardina. |