Note: Rispondendo a una serie di domande sui diversi stadi di crescita spirituale, sull’importanza del buddhafield, sul fatto che ogni essere umano ha il diritto di nascita di illuminarsi e sull’importanza di ribellarsi, Osho delinea un processo che, una volta compreso, riesce a cambiarti la vita.
Si parte all’inizio dai vari stadi della meditazione: l’essere un testimone, un osservatore disidentificato prima del corpo, poi della mente e infine delle emozioni, per arrivare all’essere consapevole della consapevolezza stessa e poi alla necessità di essere naturali, semplici - e non eccezionali come vorrebbero il nostro ego e i condizionamenti della società - per poter riscoprire noi stessi e il nostro potenziale... quello dell’illuminazione, appunto.
“Ho riso. Mi sono fatto una bella risata nel vedere la totale assurdità dei tentativi di illuminarsi. È davvero ridicolo, perché noi siamo nati illuminati ed è assolutamente assurdo sforzarsi tanto verso qualcosa che già siamo. Se già hai una cosa non la puoi raggiungere; solo le cose che non si hanno, quelle che non sono parti intrinseche del nostro essere, possono essere conseguite. Ma essere illuminati è parte della nostra natura. È la nostra natura, come può essere conquistata? Non può essere motivo di ambizione. La mente è ambiziosa, ambisce il denaro, il potere, il prestigio. Poi un giorno, quando si stanca di tutte queste attività estroverse, comincia ad ambire l’illuminazione, la liberazione.
Il giorno in cui mi sono illuminato significa semplicemente il giorno in cui ho scoperto che non c’è nulla da raggiungere, non c’è nessun posto dove andare e non c’è nulla da fare. Noi siamo divini, siamo già perfetti, così come siamo. |