Note: La vicenda che dalle ultime fasi preistoriche s’ incanala lungo i processi percepiti e identificabili come storia, è naturale che presenti zone d’ombra significative: destinate peraltro a resistere e per paradosso, con l’apertura di prospettive prima ignote o inesplorabili, perfino a moltiplicarsi, man mano che l’indagine procede in profondità. Due secoli di lavoro sul campo e le scoperte materiali che si sono succedute dal primo Novecento in tutti i continenti, che hanno portato alla luce un gran numero di insediamenti preistorici e protostorici, permettono di lanciare tuttavia nuovi sguardi, di problematizzare quel che a lungo è apparso scontato e investigare aspetti decisivi ed emblematici di quei passaggi, per trarne, laddove sia possibile, linee di fondo, accostamenti, differenze e modelli. Seguendo prospettive e tracce che si presentano investigabili, questo percorso di studio si dipana dalle fasi più problematiche di quel passaggio cruciale, quando il confronto tra bisogni e risorse delle comunità umane, arrivato allo snodo decisivo, apriva gli scenari da cui eruppe appunto la storia. Da tale campo d’indagine prende quindi le mosse una discussione aperta, di carattere interdisciplinare, che si articola su due livelli: sincronico e diacronico. Da un lato, raccogliendo le sollecitazioni di fondo, si entra nel merito del tema da una pluralità di profili, paletnologico, glottologico, storico, antropologico ed epistemologico. Dall’altro, prendendo le mosse dai percorsi della prima metallurgia e delle tecnologie nautiche, si procede a ricognizioni storiche mirate sui modi in cui l’Homo faber, creatore e fabbricatore, si e orientato lungo le epoche. |