Note: Una donna, nel 1872, è a Truvia, città della Turchia, assieme al famoso archeologo Heinrich Schliemann. Ispirata dalle rovine della città di Troia e dalla sua esperienza di vita personale, decide di mettersi a scrivere una storia che ha per voce i personaggi che vissero nella Troade prima e durante la famosa guerra narrata da Omero nell’Iliade. Tra di essi spiccano Enea, principe di Dardano, e Creusa, principessa di Troia, che si rendono protagonisti delle vicende che ne seguiranno. La loro storia inizia nella più tenera età, per poi arrivare alla crescita personale che avrebbero subìto con l’età adulta. Oltre ciò che è già stato narrato dagli antichi, il loro vissuto nasconde altro: guerre che incombono verso di loro, persone che tentano di separarli, pace che viene ripetutamente interrotta e “nòstoi”, i famosi ritorni a casa… La vita li provocherà affinché si rendano forti e autosufficienti; dividerà corpi ma non animi: essi, con i loro sguardi, si ricercheranno sempre nelle stelle, e le loro mani s’intrecceranno come fiori avviluppati ai rami. La loro ambizione era solo una: quella di divulgare il messaggio dell’amore, dell’agape. Il resto non era che un semplice e inutile orpello, un lusso che non avrebbero potuto permettersi; perché sapevano che, in qualunque luogo fossero stati destinati, sarebbero rimasti sempre una donna e un uomo da Troia |