Note: Il volume sviluppa la delineazione di una etica prescrittiva — più propriamente, di una deontica, ossia di una prescrizione che l’agente si autoassegna quale dovere a cui è tenuto nei suoi stessi confronti — dedotta a muovere da una riformulazione in chiave fenomenicistica, ossia rigorosamente empiriologica, della ontologia fondamentale dell’essere-trovato. La deontica, in quanto si distingue metodicamente dalla etica e dalla morale intese nella accezione corrente — le quali trattano dei doveri nei confronti degli altri agenti e dell’altro in genere (creature viventi, ecosistema, etc.) — , perviene a prescrizioni dissonanti rispetto alla vulgata etico-moralistica prevalente. La effettuazione della realizzazione della prescrizione deontica da parte dell’agente realizza, in uno con essa, la essenza di questi, il suo vero e proprio essere-umano. In esito alla deduzione deontica, tuttavia, nessun orizzonte ’ rivoluzionario ’ viene evocato, ma, piuttosto, dalla sua immanente tessitura ontologica scaturisce una fisiognomica della azione nel medio sociale dai tratti solidamente conservatori e sostenutamente ’ borghesi ’. |