Note: Con questo romanzo Silvana Cellucci aggiunge un tassello importante alla sua folta e immaginifica produzione narrativa. Non è la prima volta che l’autrice mette in scena il disagio esistenziale, il “male di vivere” di montaliana memoria facendo perno sul gioco letterario tra finzione e realtà dei suoi personaggi. Eppure in questa occasione i tratti tipici del suo stile narrativo vengono calcati in modo netto, fino a diventare per i protagonisti una vera e propria ossessione. Così facendo Silvana Cellucci costruisce due storie che, sviluppandosi da una scaturigine comune, si diramano nel corso degli eventi. La notte è dunque il momento del sogno, che acuisce allo spasimo entusiasmi e angosce del protagonista Mattia. I quali prenderanno corpo nei capitoli dedicati al giorno, insieme alle immancabili asperità che accompagnano lo svolgersi, in un susseguirsi tumultuoso di avvenimenti. |