Note: La musica di Beethoven sembra un continuo confrontarsi e dialogare dei moti propri dello spirito. Per chi, come me, empaticamente si rispecchia nelle sue corde viene, direi, naturale voler umilmente partecipare a quel dialogo, in modo tale che il grande compositore, come Socrate nei dialoghi platonici, possa aiutarmi a dipanare, per quanto possibile, il groviglio dei sentimenti dell’anima. Le vibrazioni che mi legano a Beethoven rappresentano una luminosa interiorizzazione del suo creare con l’anelito di concedere al mio gesto compositivo una precipua impronta stilistica sulla scia di quella nuova linfa affiorata nei linguaggi delle recenti opere del compositore Enrico Renna (1952): dialogo inteso come interlocuzione di stili eterogenei rifuggendo da qualsivoglia esercizio di tipo manieristico. |