Note: In Digit Mutate, l’anima risiede nella volontà della parola di volgere lo sguardo della vita verso l’immensità dell’ amore infinito. La ragione trova allocazione, nel sentimento cosmo; sovrano delle aspettative ricongiunte al destino. Diversi gli elementi che sospingono la ragione dell’anima; tra questi, la parola, assume la direttiva di un comandante che, imperterrito, fisso innanzi, segue il suo destino. Precompone e stabilisce nuovi imperativi, nuovi significati, annessi alla matrice dell’ identità: principe delle extemporanee. Ecco che la parola apre a nuovi contenuti; nuovi diktat iconoclastici, del significato addotto al suo intento di esprimere, il concetto chiave dell’espressione dell’essere. Come in digit-mutate arge trova natali nell’espressione dell’identità stessa dell’autore, prim’ ancora che dalla mitologia greca. ...Come fosse già presente nella matrice stessa dell’anima dell’autore. ...Come fosse stata estrapolata da un ipotetico manoscritto temporale che allude alla conoscenza stessa di certi termini di certe consapevoli attestazioni di significato. ...Come fosse già tutto scritto, stabilito...deciso. Unità univoche (parole) che prendono forma, nel contenuto del testo estemporaneo, ma che in realtà, forse, risiedevano in un’ipotetica memoria temporale che attendeva il suo autore: il suo messaggero senza tempo. |