Note: Premesso che l’opera d’arte è variabile, opinabile, ognuno la vede a modo suo, secondo la propria sensibilità e conoscenza. Sappiamo anche che l’arte è sapientemente muta. Si dice che l’autore è l’unico interprete del significato reale della sua creazione.
Certamente la verità è piuttosto complicata, occorrono soprattutto i requisiti oggettivi, in dipendenza del tempo e delle mode in cui è stata eseguita l’opera, per comprenderne e valutare, liberamente, l’importanza.
Detto questo, non dovrei avere più bisogno di squadernare le mie ragioni per illustrare le finalità del libro, ma dico ugualmente che queste opere sono state realizzate in un periodo quasi rilassante rispetto alla frenesia dei mille tentativi e tentazioni, tagli, bruciature, astrazioni e figurazioni fatte nell’incomparabile e discutibile secolo scorso.
In questi lavori si può notare un andamento compositivo, quasi sempre “casuale”, nuovo e diverso da quelli precedenti, impegnato esclusivamente a inseguire i cambiamenti rapidi di questa nostra imprevedibile modernità, nella convinzione che il dipinto, per non ripetersi, deve essere vero, diverso e controverso.
In questo periodo –1995 / 2010– senza accorgersi, ci siamo trovati in un mondo globalizzato nuovo e pieno di contraddizioni. Paradossalmente, noi artisti eravamo e siamo tuttora amareggiati per la scarsa visibilità riservata. Comunque sia, l’arte c’è, rimane e continuerà creativamente a rispecchiare e colorare la bellezza e le inafferrabili complessità esistenziali del mondo.
Io, fin da ragazzo, artista? Credo proprio di Sì!... diversamente, non voglio pensare! Coloro… |