Note: Il romanzo è costituito dalle lettere spedite da Vera, personaggio che ha molte caratteristiche in comune con l’autrice (è sulla cinquantina nel 1988, è nata nell’anno del Topo, è un’autrice teatrale, ha due sorelle nate in Giappone), a Flavia, figlia del fratello del suo compagno Edoardo, violinista professionista di una quindicina d’anni più giovane.
All’inizio dello scambio epistolare, Flavia è una bambina di sei anni. Oltre allo zio, sono musicisti anche i suoi genitori (la madre Marta è pianista, il padre Arduino è violoncellista) e d’estate si ritrovano tutti insieme a Castelrotto, sulle Dolomiti, per dei concerti in montagna. Vera le scrive dei rapporti con i famigliari, dei suoi sentimenti animalisti e dei rapporti che ha intrecciato con gli allievi che frequentavano i seminari che aveva tenuto in Brasile.
Segue poi una pausa di cinque anni, dal 1990 al 1995, nei quali avviene la rottura tra Vera ed Edoardo, che poi viene parzialmente risanata quando il loro rapporto prende la forma di una tenera amicizia, dato che egli è in una nuova relazione amorosa. In questo periodo Vera racconta della malattia della sorella Akiko che la portò prematuramente alla morte. |