Note: Capire da dove veniamo, rappresenta una necessaria lente per guardare a ciò che siamo non solo in termini sociologici ma anche nell’intimo della dimensione psicologica, e l’evoluzione dei modelli epistemologici ha portato a guardare i fenomeni collettivi come fenomeni anche profondamente personali.
Tra i fenomeni umani la cultura è senza dubbio tra i più complessi, un insieme di meccanismi di controllo messi in atto allo scopo di orientare il comportamento, senza i quali “il comportamento dell’uomo sarebbe praticamente ingovernabile, un puro caos di azioni senza scopo e di emozioni in tumulto, la sua esperienza sarebbe praticamente informe.” (Geertz 1987, 89)
Non esiste natura umana indipendente dalla cultura (ibidem, 93) e non c’è uomo senza cultura, intesa quale fondamento strutturale e strutturante dello psichismo umano poiché essa è in fondo un’insieme di enunciati sulle origini, sul perchè delle cose.
Ciascuna identità è dunque il risultato di processi millenari di trasmissione di contenuti culturali che riemergono in particolari fenomeni socio-ambientali i quali sembrano favorire particolarmente l’espressione della comune origine fondativa dell’ethos di un popolo.
dall’introduzione del Dott. Giancarlo Pintus
La congregazione degli “Ignudi”, nata subito dopo l’arrivo della statua e la proclamazione a Patrona del popolo ennese, inizialmente formata solo da contadini, venne giuridicamente riconosciuta per mezzo del Parroco priore Don Carmelo Savoca il 29 aprile 1874 che redisse il primo statuto, approvato con decreto episcopale dal vescovo Mons. Saverio Gerbino, successivamente quest’ultimo ottenne la bolla papale sullo statuto da Papa Pio IX in data 20 giugno 1874. Negli anni, lo statuto, pur mantenendo i principi e le regole originarie, è stato adeguato rendendolo conforme alle vigenti disposizioni ecclesiastiche negli anni: 1912-1961-2007-2010.
dalla presentazione di Domenico Valvo
Rettore della Confraternita degli Ignudi di Maria SS della Visitazione |