Note: La stampa di queste pagine mi riporta a mio padre. Tornando a piedi dalla Polonia a casa, dai campi di concentramento nazisti, fece un voto. Fino all’ultimo giorno della sua vita, ogni anno il 10 maggio, non mancò mai alla svelata di Sant’Alfio. I racconti qui pubblicati racchiudono un mondo. Essi non sono esempi di mera “scrittura” o la prova di destrezza di un testimone alieno, bensì la simbiosi concreta di vita e arte, sottesa ad una multiforme espressione di libertà. Intelligenza dolente, empatia sofferta: quello di Carlo Levi non è vano esercizio di ragione, ma denunzia delle incongruenze di un contesto esistenziale profondamente irrazionale. ... |