Note: Commemorare Napoleone, non celebrarlo. Questa sembra la parola d’ordine nel bicentenario della sua morte. Molti, nel passato, hanno sottolineato con fierezza la sua figura di stratega e condottiero, di fondatore del codice civile e del sistema educativo moderno. Viceversa, i contemporanei preferiscono porre l’accento su certi suoi atteggiamenti caratteriali non al passo con i tempi, senza preoccuparsi troppo della prospettiva storica. Le commemorazioni-celebrazioni hanno coinvolto due ambiti territoriali distanti cinquecento chilometri l’uno dall’altro, ma legati entrambi alle vicende napoleoniche: da una parte Udine e Trieste, dall’altra Portoferraio e Piombino. I contributi, oggetto di questa pubblicazione, sono espressione di ricerche e studi degli Areopaghi Sapiens e Saverio Fera del RSAA. |