Note: Enrico Prampolini per il suo grado di discernimento tra linguaggio scenico e linguaggio pittorico è, tra i molti pittori per il teatro, un vero uomo di teatro. Oltre all’attività di pittore e scenografo è stato un teorico e uno studioso di teatro, un riformatore della scena italiana. Artista poliedrico, tra i pochi che realmente hanno avuto collaborazioni con la coeva scena teatrale europea, è stato anticipatore nell’ibridazione del corpo attoriale con la tecnologia e con le componenti “tecniche” della scena, considerate queste ultime al pari di qualsiasi altro personaggio, quindi dell’attore. Lo stile di uno scenografo, più in generale di un artista, appartiene solo a lui, ma la grammatica e la sostanza del suo vocabolario appartengono al suo tempo: il testo indaga il linguaggio di Prampolini tramite i complessi rapporti esistenti fra la sua poetica scenica e la realtà storica e artistica dei primi anni del Novecento, fino alla fine del- la Seconda guerra mondiale. Attraverso un ampio spoglio dei manifesti e saggi sul teatro di Enrico Prampolini e attraverso la raccolta di documenti inediti, si mette in luce il suo lavoro al Teatro dell’Università di Roma per il quale aveva elaborato ben dieci bozzetti tra il 1940 e il 1953. |