Note: Un piccolo regno sperduto in un luogo di magia e portento, in un tempo remoto oltre ogni memoria, fa da scenario alle avventure di Erec, il temerario re guerriero protagonista di questo poema. A seguito dell’invasione di un ostile popolo con sembianze zoomorfe, dopo una fitta serie di accadimenti sorprendenti e rivelatori, il protagonista tenta di svelare un terribile segreto che cela una forza incomprensibile ed incontrollabile. Quest’ultima causerà distruzione e morte, le quali renderanno possibile un’inaspettata prospettiva di libertà messa in atto tramite una “fuga dal mondo” alla volta di una terra sconosciuta ed inesplorata.
La spontanea simbolicità che l’autore ricerca e attinge dalle letterature medievali, si risolve in una poetica unica nel suo genere, espressa tramite un linguaggio sapiente ma mai artificioso o ermetico, estranea ad ogni reiterata espressione della décadence postmoderna, lontanissima da ogni suo letterario eccesso di introspezione.
Nella figura del protagonista pare essere celato, sotto panni antichi, lo scacco della ragione umana nell’orizzonte contemporaneo, divisa tra le proprie aspirazioni di dominio e la tragica realizzazione dei propri limiti.
Tra queste pagine, ricche di bizzarre suggestioni e illuminate da immagini singolari e fantasmagoriche, traspare il tema del confronto con il passato, inteso come un difficile ma prezioso testimone da raccogliere, rispetto al quale anche il mondo contemporaneo, accettando di confrontarsi con esso ad armi pari, può trarre nuova linfa di rinnovamento spirituale. |