Note: Un’isola dove uomini e donne vivono separati, e dove i primi esercitano il loro dominio sulle seconde con la violenza. Questa è la realtà distopica dove è cresciuta Filio, assieme a sua nonna Helena e al piccolo che lei ha adottato, Uri. Sono loro tre i narratori ai quali Berta Bojetu affida il racconto di un altrove intriso di orrore, metafora del rapporto tra totalitarismo e controllo della sessualità che la scrittrice slovena indaga a fondo. L’isola e le sue regole scellerate, infatti, sono una conseguenza della volontà coercitiva dei padroni della terraferma. Scappare, la soluzione scelta da Filio, non sarà allora così diverso dal rimanere o resistere, come invece decideranno di fare Helena e Uri. |