Francesco Borromini. La vita e le opere. Ediz. illustrata
di Paolo Portoghesi



    Editore: Skira
    Data di Pubblicazione: gennaio 2020
    EAN: 9788857239972
    ISBN: 8857239977
    Pagine: 632
    Formato: rilegato
    Argomenti: Storia dell'arte e stili artistici: dal 1600 al 1800

Descrizione del libro
Francesco Borromini è diventato negli ultimi decenni una delle figure centrali nel dibattito sulla storia dell’architettura occidentale, e al suo profilo di artista e alle sue opere sono stati dedicati libri, convegni, un numero impressionante di saggi e persino diversi romanzi ispirati alla sua vita e alla rivalità rispetto a Bernini.
Nato a Bissone, sulle sponde del lago di Lugano, nel 1599, Borromini trascorre la sua adolescenza a Milano iniziando la sua formazione intellettuale nel clima creativo della città borromaica. Giunto a Roma intorno ai vent’anni, inizia a lavorare nella Fabbrica di San Pietro come scarpellino e incontra Carlo Maderno, suo lontano parente, che ne scopre le doti di architetto avvalendosi della sua collaborazione nella chiesa di Sant’Andrea della Valle. Alla morte del Maderno Bernini lo sceglie come collaboratore per il baldacchino di San Pietro e per il palazzo Barberini, fino a che, nel 1636, avviene tra i due una rottura che segna l’inizio di una rivalità destinata a diventare leggendaria.
Le sue opere principali sono le chiese di San Carlo alle Quattro Fontane, di Sant’Ivo alla Sapienza, di Santa Maria dei Sette Dolori e di Sant’Andrea delle Fratte e gli interventi nei palazzi Falconieri, Giustiniani, Carpegna e di Propaganda Fide. Innocenzo X, nell’imminenza del giubileo del 1650, gli affida l’incarico più importante della sua vita, il restauro della costantiniana basilica lateranense. Nonostante il valore e il significato di questo restauro, che conserva come reliquie le mura della basilica paleocristiana, Borromini rimane insoddisfatto per la mancata realizzazione della volta che aveva progettato.
Negli ultimi anni della sua vita il lavoro diminuisce e l’architetto, pur realizzando ancora dei capolavori come il campanile e la cupola di Sant’Andrea delle Fratte, la cappella dei Re Magi e la facciata del palazzo di Propaganda Fide, diventa sempre più malinconico e inquieto fino al gesto estremo del suicidio avvenuto nel 1667, che non gli impedisce però, prima di morire, di ravvedersi e di raccontare il tragico evento in una drammatica confessione rilasciata al suo medico, messa in musica da due musicisti contemporanei, Salvatore Sciarrino e Peter Maxwell Davies.

Paolo Portoghesi (Roma 1931) ha scritto il suo primo libro dedicato a Guarino Guarini prima di laurearsi in architettura e ha continuato da allora a studiare la storia dell’architettura come strumento fondamentale per giudicare il presente e costruire il futuro. I suoi libri più noti sono: Michelangiolo architetto (1964, curato insieme a Bruno Zevi), Bernardo Vittone (1966), Roma barocca (1966), Borromini. Architettura come linguaggio (1967), Roma del Rinascimento (1970), L’angelo della storia (1982), I grandi architetti del Novecento (1998), Natura e architettura (2000), Geoarchitettura (2005), Roma/amoR (2019).
Come architetto si è dedicato con particolare impegno all’architettura sacra e ha realizzato la moschea di Roma e quella di Strasburgo e le chiese della Sacra Famiglia a Salerno, di Santa Maria della Pace a Terni, dei Santi Cornelio e Cipriano a Calcata, di San Francesco e Santa Chiara a Castellaneta e la concattedrale di San Benedetto a Lamezia Terme. Tra le altre opere più significative: le case Baldi e Papanice e il quartiere Talenti a Roma, il teatro Politeama di Catanzaro, le case ENEL di Tarquinia, la piazza Leon Battista Alberti a Rimini, il Quartiere Latino di Treviso, la piazza di Poggioreale in Sicilia e la Torre della Città della Speranza a Padova. Dal 1979 al 1983 ha diretto il settore Architettura della Biennale di Venezia realizzando il Teatro del Mondo di Aldo Rossi e la mostra “La presenza del passato” con la via Novissima trasferita a Parigi e a San Francisco. Ha insegnato all’Università la Sapienza di Roma e presso il Politecnico di Milano e, come professore emerito, tiene il corso di Geoarchitettura presso la facoltà di Architettura della Sapienza.
È membro dell’Accademia dei Lincei e di numerose accademie internazionali ed è stato presidente della Biennale di Venezia e dell’Accademia Nazionale di San Luca. Ha ricevuto tre lauree honoris causa e la Legion d’Honneur.
È stato direttore delle riviste “Controspazio”, “Eupalino”, “Materia” e attualmente dirige “Abitare la Terra”.

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