Note: Francesco Conz era conosciuto nel mondo come collezionista d’arte contemporanea, ma anche come editore e artista. Ha vissuto l’arte come vita e la vita come arte, concetto che sarà più facile capire addentrandosi nella lettura.
Si rievocano fatti di cronaca e storie di vita vissuta con particolare attenzione al personaggio sottolineando i suoi vizi e virtù, la sua costante, talvolta ossessiva e perversa ricerca estetica, il suo ’feticismo’ (inteso come possesso di qualsiasi oggetto appartenuto o entrato in contatto con gli artisti) e le sue aspirazioni. Inoltre, da questo ritratto emerge la descrizione di un uomo che soffriva quotidianamente per l’angoscia di avere abbandonato i figli per dedicare tutta la sua esistenza all’arte e ai suoi artisti, da lui considerati come ’santi contemporanei’.
Infine, si raccontano le sue performance e le sbornie quotidiane che lo hanno portato a diventare un alcolizzato cronico e la sua amicizia con i più importanti intellettuali del panorama artistico internazionale: una storia tanto incredibile quanto vera. |