Note: Siamo al termine dell’VIII secolo d.C., in un territorio in parte abbandonato dalla civiltà, terra di nuovi popoli e delle loro antiche tradizioni. In un villaggio di poche anime, dedite alla terra e all’allevamento dei cavalli, vive una giovane donna, la cui esistenza non ha nulla a che fare con le regole imposte alle sue coetanee. Curiosa, scaltra, vivace, Frida si appassiona alla lettura e alla scrittura ma, soprattutto, ha a cuore il suo popolo, che difenderebbe a costo della propria vita dagli attacchi del vescovo della vicina Derthona. Tra i suoi cavalieri uno in particolare condivide con lei l’amore per la giustizia, per la correttezza morale e per lo studio, ma i loro destini si incrociano proprio quando a prevalere è la sete di potere della Chiesa dell’epoca e della sua missione, quella di allontanare dalla penisola i feroci Longobardi. Proprio quando Frida, però, scopre una importantissima verità su questo popolo e sul ripudio della bella moglie longobarda da parte del re Franco, Carlo, qualcosa – o qualcuno – cambia per sempre il suo destino e, forse, quello della storia tutta.Ambientato nell’alto medioevo, il romanzo immagina quale possa essere stata la sorte di quella che Alessandro Manzoni ci restituisce come Ermengarda, ma di cui, di fatto, a oggi non si sa nulla, se non che era la figlia del re longobardo Desiderio.La vicenda, collocata nella zona conosciuta come la Fraschetta (alessandrina), è altresì l’eziologia più antica del cosiddetto mandrogno, la cui fama si lega all’alessandrino, al Piemonte, fino a giungere, tra leggenda e realtà, dall’altra parte del mondo. |