Note: In tempi antichissimi sulle rive del Paradosso sopra un grosso masso ogni primavera veniva inchiodata una tetra catena.I nostri barbari padri venuti da Troia assieme con Enea, in ricordo della patria lontana, veneravano lungo le rive di quel torrente un enorme bestia bianca considerata sacra. Ogni anno su quello scoglio veniva incatenata nuda, seguendo un lugubre rituale, una fanciulla viterbese tratta a sorte dai sacerdoti affinché fosse divorata dalla bestia come vittima sacrificale offerta alla dea Elena.Ma un giorno nacque a Viterbo... |