Note: - Nella Commedia si susseguono personaggi notie meno noti, con i loro vizi e le loro virtù. Poco importa se il testo ha ormai sette secoli, ognuno di quegli incontri possiede la freschezza di una novità e il fascino di un dialogo sempre attuale: la Com- media continua a sedurci con il fascino del Genio. Di Dante ci sembra di sapere tutto, anche se, in realtà, la sua biografia resta per certi versi ancora oscura e incerta, soprattutto negli anni fondamentali della carriera politica e dell’esilio. Ma questo non ci impedisce di sentirlo vicino e familiare. Leggere, capire, apprezzare, amare Dante e la sua opera è attraversare la storia della letteratura, l’evoluzione della nostra lingua, il mito e le fortune d’Italia. - Io vidi più di mille in su le porte Da ciel piovuti, che stizzosamente Dicean: Chi è costui, che sanza morte Va per lo regno de la morta gente? E ’l savio mio Maestro fece segno Di voler lor parlar segretamente. Dante Alighieri, Inferno, VIII, vv. 82-87 |