Note: Le immagini che fluiscono attraverso gli occhi di Adriana Meis aprono uno squarcio sul percorso che dagli anni ’70 conduce ad un inesorabile 2020 ed alla sua distopia. Tratti di colore talvolta abbaglianti ed affondi decisi, paradosso, sentimento e nostalgia, sarcasmo e feroce ironia. Sulla strada che porta ad Est ed attraversa i Balcani ci si accorge che il “Re è nudo” e si ride amaramente della deriva che segna la scomparsa dell’Italia e di quel mondo incantato degli anni ’70 che attraversano l’infanzia di Adriana. Sarà possibile scongiurare il futuro distopico che si affaccia alla porta? È possibile immaginare una via di uscita per quella che sembra essere la malattia del tutto simile a quella che provoca la misteriosa sparizione di pezzi di “Fantasia” del celebre romanzo di Michael Ende? |