Note: Taranta Peligna è un piccolo centro nella valle del fiume Aventino, in provincia di Chieti abitato da circa cinquecento persone e distante una decina di chilometri dalla strada statale 84, asse viario lungo il quale si svolgono gli spostamenti principali all’interno della valle. Visitandola si percepisce la discendenza da una intraprendente ed industriosa popolazione che, soprattutto durante il rinascimento, ha prosperato grazie alle attività di produzione, lavorazione e commercializzazione della lana tanto che il termine “tarante” indicava in tutto il Regno di Napoli i tipici panni in lana prodotti esclusivamente nella zona. Purtroppo, la storiografia, per quanto attenta e meticolosa, si è concentrata soprattutto sui periodi più recenti (XIX e XX secolo). Poco spazio ha avuto altresì la ricostruzione dettagliata e l’analisi e delle relazioni e dei rapporti tra le persone e gruppi sociali che costituivano la comunità tarantolese nel passato recente ma, soprattutto, in quello più lontano. La ragione di tutto ciò è quasi banale: una carenza di documenti tale da diventare quasi assenza. In questa cornice, particolarmente difficile e lacunosa, si inquadra l’attività di indagine portata avanti ormai da diversi anni da chi scrive e tutta diretta alla raccolta di ogni informazione utile sia a riempire i vuoti storici che, soprattutto per i tempi più lontani, appaiono particolarmente significativi, sia a dare maggiore consistenza alle labili e spesso quasi mitiche ricostruzioni delle vicende passate. Ciò rende evidente l’importanza dei dieci protocolli del notaio Costantino de Pactis attualmente disponibili, i quali, coprendo un arco temporale che va dal 1590 al 1609, rappresentano una finestra unica sulla storia antica di Taranta Peligna. Al momento, infatti, costituiscono l’unica raccolta organica e circostanziata di documenti antichi relativi a questo importante centro dell’entroterra abruzzese, il cui studio sistematico può consentire una ricostruzione dettagliatissima della società tarantolese del XVI secolo. Uomini illustri, mercanti, artigiani, eventi, vita quotidiana, parentele e legami familiari, nomi, luoghi e quant’altro vengono fuori dalle “nebbie del passato” dotati di una consistenza e definizione tale da apparire quasi vivi e attuali. |