Note: In una casa odorosa di dolci e piena di allegria, la bisnonna, detta nonna nonna, racconta alla nipotina. La bimba, rapita dalle stentate parole della vecchietta, ascolta percependone in qualche modo la stravaganza. La sua bocca è piena di struffoli e le manine incollate di miele ma, non ha nessuna voglia di andarle a lavare. Quando la nonna nonna racconta, ogni cosa viene dopo. Piovono consigli e raccomandazioni sul fatto di non avere mai un fidanzato solo ma, tre alla volta. Così facevo io sottolinea la nonnina e solo così sarai felice. Poi le parole sfumano e vengono completamente annientate, dai fragorosi botti del capodanno di Napoli. Bisnonna Grazia, con la sua originalità e stravaganza, penso sia stata la responsabile del gene estroso, anticonformista ed un po’ folle che ha dilagato nella mia grande famiglia. Eccone quindi le conseguenze: avere una sorella che, in età adulta, afferma che i totani siano anellini natanti. Avere una madre, che ti regala un ciondolo porno, credendolo ingenuamente, una bella faccina di terracotta. Uno zio, che ogni volta che viene a trovarti, sbaglia piano, suona ed entra in casa della signora di sopra, accomodandosi anche a tavola per il pranzo. Poi, c’è chi confonde scatoline di profilattici con soldoni di cioccolata, chi va a fare benzina in bicicletta e chi sostiene che l’assegno circolare, debba essere, ovviamente di forma circolare. Racconterò tutto ciò e molto altro, in questo elenco di figuracce enormi e situazioni altamente imbarazzanti, intitolato I LAPIK .Lapik era il nome della fabbrica di profumi di mio nonno, una abbreviazione esotica del suo cognome, Lapiccirella. |