Note: Nell’Italia degli anni Ottanta, la costruzione di un giardino viene generalmente affrontata con grande tristezza di risultati, come negli anni Trenta: frutto di forze disparate, che vanno da una committenza svogliata e disattenta agli interventi velleitari e spesso interessati di chi diventa il progettista, l’esecutore, il deus-ex-machina del giardino: il vivaista, personaggio multiforme, che coltiva, cresce, commercia, vende le piante e che invece di limitarsi a tali attività passa sovente a costruire, anche dal punto di vista progettuale e distributivo, le aree del giardino... |