Note: Dopo l’ampia descrizione del paesaggio del lecchese con cui il romanzo si apre, Manzoni sente la necessità di datare precisamente la vicenda: è la sera del 7 novembre del 1628, al tempo della dominazione spagnola. I protagonisti sono Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani operai tessili che vivono in una località del lecchese, nei pressi del lago di Como, allo sbocco del fiume Adda. Di fatto Manzoni non si riferiva a luoghi precisi e nel romanzo gli unici indicati chiaramente sono il quartiere lecchese di Pescarenico, dove si trovava il convento di padre Cristoforo, e il castello della guarnigione spagnola, posto in riva al lago. Ogni cosa è pronta per il matrimonio di Renzo e Lucia, quando un signore del luogo, don Rodrigo, scommette con il cugino Attilio che sarebbe riuscito a possedere Lucia. Don Abbondio, il curato del paese incaricato di celebrare il matrimonio, viene così minacciato durante la sua solita passeggiata serale da due bravi di don Rodrigo, affinché non sposi i giovani. In preda al panico don Abbondio cede subito: il giorno dopo imbastisce delle scuse a Renzo per prendere tempo e rinviare il matrimonio, non esitando ad approfittare della sua ignoranza per utilizzare come spiegazione frasi in latino. Stizzito dal comportamento evasivo di don Abbondio, Renzo decide di uscire dalla canonica ove incontra Perpetua, la domestica di don Abbondio dalla quale, seppur per vie traverse, comprende la natura della titubanza del parroco, e lo costringe a rivelare la verità... |