Note: PREFAZIONE Se fin dalla più remota antichità milioni di esseri umani hanno considerato, e considerano tuttora, il vino una bevanda nobile, questo è dovuto a un meraviglioso susseguirsi di fasi; davvero meraviglioso, poiché sappiamo che i mestieri e le abitudini degli uomini non sopravvivono necessariamente alle evoluzioni della storia. Senza queste fasi, la vite e il vino non avrebbero mai conosciuto né un così grande successo, né una così grande espansione nel mondo. All’origine, la sola uva in grado di offrire una bevanda piacevole cresceva allo stato naturale nei paesi del Medio Oriente, i quali per primi conobbero l’arte di coltivare la terra, di selezionare le piante e di vivere in società organizzate. Tuttavia, se fosse stata una pianta come le altre, la vite avrebbe probabilmente condiviso, con alterne vicende, la sorte delle civiltà del Medio Oriente e dell’Egitto. Fu il vino a salvarla, grazie alle sue qualità straordinarie: l’ebbrezza che procura fu attribuita alle potenze superiori. Fin da quei tempi, dunque, la vite fu ritenuta un dono del cielo, il vino divenne la bevanda collegata al culto degli dei e alla celebrazione di eroi, poeti e artisti, i prediletti degli dei. Gli uomini lo offrivano in omaggio alla divinità, e, grazie a questo, gli dei donavano agli uomini il vigore e l’ispirazione, oltre a un’euforia piacevole e liberatrice. Con l’Impero romano, la vite si diffuse rapidamente al di fuori della sua regione di origine; dai confini della Gallia, dalla Germania, dall’Africa, dalla penisola iberica, otri, anfore, botti di vino, percorsero le strade che conducevano a Roma. Quando poi l’Impero crollò sotto i colpi dei barbari, che del vino ignoravano tutto, una nuova fase, già in atto, offrì alla vite e al vino, più che la probabilità di sopravvivere, la certezza di un rifiorire spettacoloso. Infatti, dalla sera in cui Gesù Cristo condivise con i suoi discepoli il pane e il vino della Cena, il vino divenne per la nuova religione, destinata a diventare universale, una bevanda indispensabile al culto... |