Il cacciatore di aquiloni è un romanzo ambientato fra Afghanistan, Pakistan e USA: racconta la storia di due ragazzi, Amir e Hassan. 1970, la storia inizia a Kabul. Amir è un ragazzo afghano di etnia pashtun, quindi sunnita, mentre il suo amico Hassan è di etnia hazara e quindi sciita, e lavora come domestico con suo padre Alì nella casa di Baba: quest'ultimo, amico di Alì e padre di Amir, è un uomo ricco, intelligente e coraggioso, che riesce sempre a cavarsela grazie alle sue doti. Nonostante Amir sia il figlio di Baba, spesso il padre dimostra di voler più bene ad Hassan, come quando fa di tutto per fargli curare il labbro leporino, senza badare a spese. Accorgendosene, Amir soffre incolpandosi per la morte di sua madre, se gli avesse voluto più bene, e immaginandosela prima della sua morte di parto. Ha dunque un rapporto molto sofferto col padre, ma riesce a trovare conforto in Rahim Khan, altro amico del padre, con cui condivide la passione per la letteratura.
Amir e Hassan crescono assieme nella città di Kabul, e la loro maggiore aspirazione è vincere l'evento del quartiere: la caccia agli aquiloni. Lo scopo di questo gioco è tagliare, per mezzo del proprio aquilone, il filo di quello degli altri giocatori; gli aquiloni diventano di proprietà di chi li recupera: chi taglierà il filo del penultimo aquilone rimasto in aria vincerà la competizione e se poi riuscirà a recuperarlo potrà tenerselo come trofeo. Nonostante il talento di Hassan nel fabbricare gli aquiloni i due bambini non riescono mai a vincere la competizione, finché Amir, proprio il giorno del suo dodicesimo compleanno, si guadagna il primo posto nella gara...