Note: Una sera, mentre incredibilmente Daniele dormiva beato nella sua culla (evento più unico che raro) e io ero sdraiato accanto a Valeria, nacque, probabilmente ispirata dalla profonda semplicità di quel momento, dall’ordinato mescolamento di cui sopra, la mia prima composizione, “Dolce”.
Nei giorni seguenti, spinto dall’apparente risorgere di una latente e sconosciuta vena artistico / poetica eccitata dalla fresca impresa titanica, leggendo fiabe a nostro figlio dissi all’omino nel mio cervello (in realtà pensai, ma quando sono molto assorto nei miei pensieri da apparire momentaneamente dissociato dalla realtà, così mi dice sempre Valeria, che parlo con l’omino del cervello): “sai che c’è? mo je scrivo qualcosa io, anzi no, mo je faccio un libro… famo un libricino va!”
Ed eccoci qua. (L’Autore) |