All’interno di un portachiavi rinvenuto sul gradino di una lavanderia situata nella periferia romana è segnato un indirizzo. Spinta dal suo senso civico, Margherita vi si reca per consegnarlo a chi l’ha smarrito e scompare nel nulla. Le indagini non producono alcun risultato e quando un senso di apprensione inizia a diffondersi nella cittadinanza, la giornalista svizzera Lydia Deltèverd viene inviata sul posto, dove alcuni dettagli la indirizzano verso una birreria romana e un istituto di ricerca svizzero. Seguendo le due piste, l’inviata scopre che un gruppo di casualisti oltranzisti mira ad affermare la supremazia del casualismo puro su quello moderato e che l’istituto di ricerca, considerando l’invecchiamento del corpo umano una malattia curabile, intende dimostrare che l’immortalità non sia un obiettivo irraggiungibile. Nell’incalzante susseguirsi degli eventi, altre persone spariscono con la stessa metodologia che ha ingannato Margherita, mentre nella giornalista inizia ad insinuarsi il sospetto che, per il raggiungimento dei loro obiettivi, i casualisti e l’Istituto di ricerca agiscano in perfetta sintonia, avvalendosi di pratiche oscure che lasciano emergere inquietanti interrogativi. Cosa nasconde la birreria Bi&Noc? Perché la Casa di riposo ospitata nella palazzina numero tre dell’Istituto di ricerca è inaccessibile a chiunque? Le persone scomparse sono ancora vive? Se non lo sono dove sono finiti i loro corpi? Quale mistero è celato nel Giardino dei Gelsi? E, infine, a tirare i fili ingannevoli dell’oscuro intreccio tra obiettivi e pratiche opache è un unico artefice? Sembrano interrogativi destinati a restare senza risposta, ma l’imprevedibile e terrificante situazione in cui precipiterà la giornalista svelerà una realtà angosciante, l’identità del folle artefice e il motivo che ha scatenato il suo irrefrenabile delirio.
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