Note: Il commissario Falò, uomo integerrimo la cui intransigente, coriacea, ferrea volontà morale di natura abissale e ancestrale, una volontà illesa e duramente intatta, da nessuno demoralizzata, tantomeno infranta, fluttua morbida nella spirale avvolgente, delirante e al contempo affascinante, misterica e cabalistica della sua fervida mente alla perenne, infrangibile ricerca immarcescibile delle verità più pure, nitidamente e nudamente cristalline in modo suadente, verità grandiosamente splendenti. Un uomo senza macchia e senza paura che indagherà all’interno e all’inferno della sua anima che, per tempo immemorabile, immalinconitasi in modo inusitato, fu appannata dalla mortifera tetraggine più scura, una mente opacizzatasi ma, com’illuminata per magia da estatici e miracolosi, prodigiosi, incantevoli e poderosi bagliori luminosi e ferocemente accecanti, ammantati di lucidità abbagliante e lungimirante, con chiarezza fenomenale è or pronta a tuffarsi e inabissarsi dentro i vicoli non solo di periferie malfamate, bensì dei suoi vitali, veggenti neuroni nuovamente lucenti al fine d’esplorare le atrocità che s’annidano dietro un inquietante enigma macabro ed eticamente cimiteriale, giammai svelato, forse soltanto imprecisato e non ancora risolto. Da lui finalmente, con introspettiva, profonda oculatezza mirabile e certosina, sviscerato? Il commissario Falò, un uomo certamente non sprovveduto, bensì fortemente risoluto e avveduto, talvolta offuscato dal frastagliato e ondivago, tormentoso scorrere morboso dei suoi mille e più pensieri nervosi, un uomo mai domo in un mondo di dormienti, uno scandagliatore superbo dell’ignoto suo e nostro più mostruoso e angelicamente luciferino, languidamente tanto morboso quanto sopraffino. |