Note: La presente opera, è la continuazione del libro: “La resa finale”. Nel primo componimento narrativo, il personaggio ricorrente è un servo di Dio, chiamato a predicare il Vangelo del Regno a tutti gli uomini, senza favoritismi o barriere sociali. Egli, era consapevole del fatto, che prima del ritorno del Signore, avrebbe dovuto affrontare molteplici prove e combattere il buon combattimento della fede. Ora, in questa seconda parte, l’uomo di Dio incontrerà presso il torrente Cherit, un uomo soprannominato: “Il Corvo”. Quest’ultimo, impersona “l’uomo naturale” che non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui, e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. Infatti, nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. Al contrario, “l’uomo spirituale” giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno (cfr. 1 Corinzi 2:14-15). L’insegnamento che possiamo trarre da questi due personaggi, è che tutti gli uomini possono essere affrancati dal peccato e fatti servi di Dio, beneficiando delle Sue promesse ma, per poter ricevere l’eredità promessa (la salvezza per grazia, mediante la fede in Cristo Gesù, il Signore), bisogna spogliarsi “del vecchio uomo” (nato secondo la carne) e rivestirsi “dell’uomo nuovo” (nato secondo lo Spirito). |