Note: In questo nono volume si riepilogano gli eventi del 1859-1860, che prelusero a un passaggio epocale per il Meridione con il crollo repentino della dinastia Borbone. Innanzitutto, occorre rispondere alla domanda se il Regno delle Due Sicilie fosse davvero, come sostengono alcune tesi, un paese avanzato e in ascesa industriale ed economica, oppure un paese attraversato da profonde e irrisolte contraddizioni e carenze. Un’analisi oggettiva non può sottacere che in effetti la società meridionale si agitava in una crisi politico-istituzionale i cui segni datavano da tempo. La linea conservatrice adottata dai Borbone che non seppero affrontare la modernità del pensiero politico che si affermava in Europa e rinnovare le istituzioni, le condizioni di vita morali e materiali del ceto contadino e delle classi più disagiate, una struttura economica che, a parte di alcuni sprazzi di luce, non era sistemica, furono gli elementi principali che determinarono un crollo già annunciato e prevedibile. L’isolamento internazionale, la rivolta della sempre irrequieta Sicilia e, infine, l’entrata in scena di Garibaldi e dei Savoia, completarono solo un quadro già delineato. Nel volume si analizzan, quindi, le cause e le concause che portarono alla caduta del regno Borbone e a una risistemazione del Mezzogiorno che proseguì il suo percorso inglobato, però, in una nuova e più complessa realtà unitaria, non esente da conflitti, critiche, censure, lacerazioni sul piano economico e sociale. Nel prossimo volume le vicende, anche brutali, che portarono all’Unità d’Italia, esaminandone contraddizioni e controversie che ancora oggi sono sullo sfondo e fanno da spartiacque fra Nord e Sud con una persistente questione meridionale. |